ARTIVISM + FOOD RIOTING




Occupy the kitchen! performs the status quo, highlights its incongruences, its black holes, the tangible consequences (primarily in health, society and the environment) with actions that are intended to generate individual critical thinking concerning the Food system which we are immersed in, in the prospect of a greater awareness and, consequently, a collective action concerning food sovereignty.

Occupy the kitchen! is therefore an area of experimentation and activism. It wants to be a place where reflection can become action and wishes to examine and expand post-modern consumer awareness through art and food. The purpose of this project is to reawaken and energize minds and mouths.

Occupy the kitchen! pays homage to “Occupy Management!”, the book by Monika Kostera, a Management lecturer for various European universities (in Poland, the UK and Sweden) and historical collaborator of Zygmunt Bauman. In the book, the author invites students to self-produce and also to self-manage their own lives.
Occupy the kitchen! performa lo status quo, ne sottolinea le incongruenze, i buchi neri, le conseguenze tangibili (primariamente sanitarie, sociali ed ambientali) con azioni che intendono generare un pensiero critico, individuale, rispetto al sistema del Food in cui siamo immersi, nella prospettiva di una maggiore consapevolezza e di conseguenza azione collettiva sulla sovranità alimentare.

Occupy the kitchen! si propone dunque come terreno di sperimentazione e pratica di attivismo. Vuole essere un luogo di pensiero capace di farsi azione che si propone di indagare ed espandere la consapevolezza dei consumatori post-moderni, attraverso l’arte ed il cibo. Lo scopo primo di tale progetto è dunque quello di risvegliare, defibrillare le menti e le mandibole.

Occupy the kitchen! fa riferimento ed è un elogio a “Occupy Management!”, libro di Monika Kostera, docente di Management presso numerose università europee (in Polonia, Inghilterra e Svezia) e storica collaboratrice di Zygmunt Bauman. Nel volume, l’autrice invita gli studenti all’auto-produzione e auto-organizzazione della propria vita.